Giuseppe Rossodivita è nato a Milano il 22 ottobre del 1969, sposato e separato è padre di due figli.
Nel 1994 si Laurea con il massimo dei voti e la lode in Giurisprudenza, all’Università La Sapienza di Roma, con tesi in Diritto Processuale Penale, cattedra del Prof. Avv. Giuseppe De Luca, presso la quale rimarrà diversi anni in veste di cultore della materia.
Nel 1996 è vincitore di una delle 20 Borse di Studio bandite dall’Istituto Regionale di studi giuridici del Lazio “A. C. Jemolo” per la frequenza di un corso annuale per la preparazione alla carriera forense ed in magistratura, corso che frequenta con profitto ottenendo il relativo attestato.
Nel dicembre 1997 dopo aver superato l’esame di Stato a Roma diventa Avvocato iscritto all’Albo tenuto dal Consiglio del Foro di Roma. Dal 2010 è abilitato al patrocinio davanti alla Corte di Cassazione e alle Magistrature superiori.
Titolare a Roma di un proprio studio professionale, dedicato pressoché esclusivamente alla trattazione di affari in materia penale – il settore civile dello studio si occupa di tutela del diritto all’immagine ed alla reputazione ed in senso più lato di diritto dell’informazione – è dal 1997 legale di Marco Pannella, di Emma Bonino e dei diversi soggetti dell’area radicale; è stato difensore del Dr. Mario Riccio – il medico anestesista che su richiesta di Piergiorgio Welby gli staccò la spina e che per questo, prima di venire assolto per aver correttamente adempiuto al proprio dovere professionale, venne accusato del reato di omicidio del consenziente – e della maggior parte dei dirigenti Radicali imputati in processi penali per le reiterate ‘disobbedienze civili’ consistite nella distribuzione gratuita di sostanze stupefacenti.
Ha pubblicato diversi scritti per altrettante riviste giuridiche, ha partecipato in qualità di relatore a numerosi Convegni ed Incontri di studio dedicati al tema del diritto e del processo penale ed è stato consigliere giuridico di Emma Bonino sia quale Ministro delle Politiche Europee, sia quale Vice Presidente del Senato della Repubblica.
La passione per il diritto e per la politica con la P maiuscola lo spingono, dopo aver conosciuto Marco Pannella, ad impegnarsi attivamente nei Radicali. Nel 1998 è tra i partecipanti all’Assemblea dei Mille e successivamente, dal 2001 al 2009 è membro del Comitato Nazionale di Radicali Italiani e poi membro della Giunta e della Direzione Nazionale.
In questo contesto si è occupato in particolar modo di ideare, coordinare e portare avanti le iniziative legali dei diversi soggetti dell’area Radicale finalizzate a contrastare la costante violazione – in particolar modo da parte della RAI, concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo – dei principi e delle norme che mirano a garantire il diritto ad una informazione corretta, obbiettiva, imparziale e completa. Sono molte decine le denunce in tal senso avanzate all’AGCom – ivi compresa la prima in assoluto ricevuta in materia dall’Autorità nel 1997 e che partecipò all’attivazione del relativo Dipartimento in seno all’AGCom fino ad allora rimasto inattivato – e decine le conseguenti delibere di ‘condanna’ emesse dall’AGCom nei confronti della RAI (oltre che di Mediaset) per aver violato le norme di settore.
Con il passare del tempo ha acquisito sempre maggiori responsabilità nel settore delle politiche in tema di Giustizia divenendo, nel 2009, Segretario del Comitato Radicale per la Giustizia Piero Calamandrei, con il quale ha organizzato diversi convegni tra i quali meritano menzione quelli aventi ad oggetto i temi dell’obbligatorietà dell’azione penale, della custodia cautelare in carcere, dei magistrati fuori ruolo.
Nel 2010, dopo una campagna elettorale trascorsa nei Tribunali – dove ha rappresentato la Lista Bonino-Pannella nelle vicende, determinanti per il corso delle legislature regionali e relative alla mancata presentazione delle liste del PDL a Roma e Provincia (i Radicali furono denunciati dal PDL asseritamente per aver impedito con violenza la presentazione delle liste da parte del loro delegato Alfredo Milioni, ma il procedimento ha obiettivamente accertato che il Milioni alla scadenza del termine ultimo si trovava a circa 6 KM dall’Ufficio Elettorale e pertanto ad oggi è pendente un procedimento per calunnia nei confronti degli autori della denuncia contro i Radicali) nonché alla presentazione della Lista “Per La Lombardia” del candidato Presidente Formigoni sostenute da firme false (con il relativo giudizio penale a carico degli autenticatori e con una condanna in primo grado per diffamazione a carico di Formigoni che aveva accusato i Radicali di essere stati loro a manipolare le firme apposte a sostegno della sua lista) – viene eletto al Consiglio Regionale del Lazio insieme a Emma Bonino candidata alla Presidenza (alla quale poi subentrerà il Consigliere Rocco Berardo). I Radicali rientrano così nel Consiglio Regionale del Lazio dopo diversi decenni.
Assunta la funzione di Capo Gruppo della Lista Bonino-Pannella, Federalisti Europei e di Vice presidente della Commissione per la Vigilanza sull’informazione, per due anni e mezzo, insieme al collega Berardo, cerca di contrastare gli sprechi e gli abusi perpetrati dai rappresentanti della partitocrazia laziale oltre ad essere autore di diverse proposte di legge in materia di trasparenza e anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati.
Proprio per dar corpo alla trasparenza Radicale, decide da subito, insieme al collega di gruppo, di pubblicare on line, oltre alla propria anagrafe, anche i bilanci del proprio Gruppo Consigliare, cosa mai fatta sino ad allora da nessun gruppo politico da quando la Regione Lazio esiste.
La denuncia sulla assenza di trasparenza e sull’entità dei fondi è successivamente raccolta da Sergio Rizzo, che il 20 agosto del 2012 pubblica un importante articolo su Il Corriere della Sera che apre un dibattito nazionale su questo secondo finanziamento pubblico sino ad allora sconosciuto ai più.
Di lì a poco scoppierà il “caso Fiorito” – relativo appunto alla gestione di quei fondi da parte del Gruppo del PDL nel Lazio – che porterà la Presidente Polverini a rassegnare le dimissioni anticipate, la Guardia di Finanza ad entrare in sette Consigli Regionali con le relative inchieste ed il Governo Monti ad intervenire con Decreto su quella che oggi può essere definita ‘ Regionopoli’.
Alle elezioni del 24 e 25 febbraio 2013 è candidato alla Presidenza della Regione Lazio per la Lista Amnistia Giustizia e Libertà.
Quale avvocato Segretario del Comitato Radicale per la Giustizia Piero Calamandrei, ha difeso davanti alla Corte Europea dei diritti dell’Uomo, due dei sette detenuti ricorrenti per i quali la Corte di Strasburgo ha condannato l’Italia con la nota “sentenza pilota” cd Torreggiani.
Con la sentenza Torreggiani la CEDU ha accertato che l’Italia, in considerazione del sovraffollamento carcerario e delle condizioni di trattamento dei detenuti, viola strutturalmente il diritto umano fondamentale della dignita’ delle persone, concedendo all’Italia un anno di tempo per il rientro nella legalità.